Si è tenuta il 7 luglio la prima assmblea pubblica presso il Parco della Cervara per costituire una Consulta popolare per la sanità territoriale e le cure intermedie a Massa.

PERCHÉ È ESSENZIALE RIAPRIRE L’EX OSPEDALE DI MASSA?

VI INVITIAMO ALLA LETTURA DEL QUADRO DELLE CRITICITÀ FATTO DAL DIRETTORE DEL PRONTO SOCCORSO DEL NOA, È OVVIO CHE IL NOA NON PUÒ FUNZIONARE SE NEL TERRITORIO NON ESISTE UN TESSUTO DI STRUTTURE E SERVIZI DI SANITÀ TERRITORIALE E DI PROSSIMITÀ EFFICIENTI.

Massa Carrara

Sos dal pronto soccorso «Medicina d’urgenza tra turni massacranti e stipendi sotto la soglia»

Il direttore Alberto Conti snocciola le difficoltà quotidiane dei dottori «Il personale è stressato, le ferie sono un miracolo e troppa burocrazia» E mette in luce la grave carenza di personale che soffre il Noa

di Patrik Pucciarelli

Medicina d’urgenza? No grazie. Troppe ore, turni massacranti, rischio di essere aggrediti e stipendi sotto la soglia. Al pronto soccorso la stanza dove si riposano i dottori cambia destinazione d’uso, tanto i turni non permettono un secondo di relax.

C’è carenza di personale al Noa, mancano i medici in prima linea, da 24 rimangono in 12. Non c’è da stupirsi se gli specializzandi scelgono altre strade, i feedback di un turno in emergenza farebbero cambiare idea a chiunque, anche ai più temerari. «Sottopagati, stressati, ciao alle ferie, scordatevi di sentirvi male». Alberto Conti è il direttore del pronto soccorso. «In medicina il medico fa un weekend di guardia al mese, qua al pronto soccorso un weekend libero al mese, in più in medicina fanno da 1 a 3 notti, che diventano 4 quando va male. Qua parliamo di 5-7 notti sempre.

Il dottor Alberto Rutili all’assemblea pubblica del 7 luglio

Quando un medico del pronto soccorso finisce di lavorare ci vorrebbero 3 giorni di riposo, invece qua, il giorno dopo devono tornare perché non essendoci personale non si possono fermare». Anziché le urgenze i neolaureati preferiscono la medicina di base. Si lavora di giorno, sabato e la domenica no, prefestivi no, le notti neanche a pensarci.

«C’è un revival da circa 2 anni, da parte dei neolaureati, della specialistica in medicina di base in pneumologia o cardiologia, che ci ha fatto sfuggire un sacco di persone. Due nostri medici sono passati dall’emergenza all’assistenza di base, tutto per una questione di orari. Il dottore di base, va su appuntamento, spesso non va a casa perché reputa non sia necessaria una visita domiciliare, così al soggetto non rimane che andare al pronto soccorso. I medici curanti ormai fanno gli amministrativi, sono sommersi da una burocrazia dilagante e questo influisce sul loro lavoro e sul flusso che si dirige al pronto soccorso».

Se in questo momento uno specializzato in medicina d’urgenza si presentasse da Conti sarebbe assunto all’istante. «Certamente che lo prenderemmo subito, manca il personale, sarebbe una risorsa. Abbiamo dato degli incarichi libero-professionali con i quali sono stati assunti a contratto gli specializzandi e i medici della guardia medica. Un medico che fa il corso di medicina generale o neolaurato può iscriversi alle liste di continuità assistenziale (guardia medica) e dichiarare di venire a lavorare in pronto soccorso con la stessa paga di una guardia medica».

Quindi la prospettiva è quella di fare turni massacranti, notte compresa, con lo stesso stipendio di chi lavora di giorno e nel fine settimana si concede una pausa.

«Abbiamo 29 contratti di questo tipo. Non sono però 29 medici a 38 ore. Chi è neolaureato e sta facendo la specialistica può fare al massimo 18 ore, i medici di medicina generale massimo 12 ore. Si spazia da gente che fa 6 ore a settimana a 18 ore a settimana. Necessario precisare che non possono firmare quindi c’è bisogno della supervisione di un medico d’urgenza».

Un sistema, quello degli incarichi libero-professionali al pronto soccorso, che potrebbe finire, dato che la medicina generale lamenta mancanza di personale e quindi si tiene stretti i suoi dottori. Poi conclude. «ll 50% dei pazienti viene di notte. Fare la notte è disagevole perché ci sono 7 dottori che devono visitare da 30 ai 40 pazienti a testa. Perché non mettere più personale in questo turno? I sindacati ci risponderebbero che non possiamo fare lavorare tutti di notte».

Un altro momento dell’incontro

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